Come fare andar forte il K2 ?

Bella domanda !

Personalmente più facile da dirsi che da spiegare, infatti mi è difficile tradurre in parole l’esperienza di tanti anni di regate .
Proviamo però a descrivere le mie esperienze e conoscenze:

mi sembra doveroso indicare il lungo percorso per arrivare ad ottenere dei risultati di rilievo ; ovviamente 10 anni di regate su windsurf sono un bel pacchetto di esperienze, anche se non è stata supportata da una teoria di base che ritengo importantissima e che deve essere effettuata nelle scuole vela federali, possibilmente fin da molto piccoli, su barche del tipo “Optimist e successivamente Laser o derive similari”.

Il passaggio al catamarano è stato un ritorno al primo amore e dopo un periodo di “relax” c’è il ritorno alle regate.
Ovviamente essere in un circolo vela di prestigio che annovera decine di atleti di alto livello tecnico su catamarani, è un banco di scuola eccezionale; infatti tutte le uscite in mare, finiscono quasi sempre per essere delle “regate ad alto livello” .
Questo è il miglior sistema per migliorare la tecnica di conduzione della barca, provare e riprovare, ore ed ore in mare con altre barche, e se principalmente si affina la massima velocità della barca, si entra in simbiosi con questa, fino ad arrivare a trovare le giuste regolazioni quasi d’istinto, in tutte le condizioni di vento e onda.

Cosa che però non basta per la regata, che richiede una grande preparazione e capacità per la partenza e per la tattica .


Analizziamo la velocità della barca

essendo le barche tutte uguali , ovviamente chi centra meglio le regolazioni, specialmente sulle vele, va più forte ! Sembra un ragionamento semplice ma non facile da farsi !
Per quello che riguarda l’attrezzatura della barca non c’è molto da dire, se non di controllare bene la funzionalità delle cime, degli elastici e che i timoni siano bene simmetrici(controllare che le scatole dei timoni non siano piegate o comunque non abbiano una tolleranza eccessiva).

Se i timoni non fanno acqua, è sicuramente meglio.
Molte più complesse sono le regolazioni delle vele, il vero motore della barca.
Le regolazioni sono sempre un compromesso da trovare in relazione alle condizioni di vento e onda.

Prima cosa è indispensabile applicare gli adesivi graduati su tutti punti di regolazione, per verificare il “range” minimo e massimo, per averli sempre sott’occhio, in modo che pian piano diventi naturale impostare al punto giusto le regolazioni delle vele.
Le prossime considerazioni, prenderanno in considerazione le vele in mailar.


Il fiocco di bolina

fermo restando che i cinque fori sulla bugna sono quasi inutili in quanto per la stessa struttura del fiocco, si utilizza quasi esclusivamente il foro più basso.
La cima dello strallo che “cazza il fiocco”, deve essere tesa in base alla quantità di vento che si prevede in regata, quindi poco con vento leggero e un po’ di più per vento forte.

Il punto di scotta del fiocco deve essere regolato in modo che ad ogni condizione di vento, il “canale” che si crea fra fiocco e randa, aumenti la velocità del vento che passa sottovento alla randa. E’ infatti constatato che la perfetta larghezza di questo “canale” può creare un aumento della velocità del vento nella parte sottovento della randa, fino al 20% in più rispetto a quello che scorre sulla parte sopravento.

Se tale “canale” è troppo stretto, il vento trova una sorta di strozzatura e turbolenze che deformano il profilo della randa; di conseguenza la barca non è fluida e da la sensazione di essere bloccata.
Mentre se è troppo largo non sfrutta il massimo potenziale del binomio fiocco/randa.
Per trovare la migliore regolazione del fiocco è importante “leggere i filetti”, che dovrebbero sempre essere più orizzontali possibili, cosa fattibile dalle regolazioni di due cose: punto di bugna e da quanto si cazza la cima del fiocco.


Il fiocco di poppa

il punto del fiocco non viene mosso in quanto si utilizza il “Barber-Hauler”che permette di aprire il fiocco al massimo possibile(ovviamente se la velocità del vento è molto elevata, non deve essere aperto completamente); il prodiere deve cazzare il fiocco tenendo sempre sott’occhio i filetti.


Il fiocco di lasco

il Barber-Hauler deve essere cazzato meno, in modo da non portare il punto di bugna non troppo in esterno.


La randa di bolina

due le regolazioni della randa : Cunningham e bomino .
Il primo va cazzato poco con vento leggero e aumentare man mano che aumenta il vento, in modo che la parte alta scarichi la potenza del vento forte.
Il bomino deve essere regolato in modo da rendere la randa abbastanza magra, solitamente posizionato sui numeri bassi(verso l’albero).
A questo punto si cazza il gioco della randa, regolandosi sempre sui filetti.

Il punto di regolazione del carrello del gioco, è solitamente più centrale possibile, ma dipende anche dal peso dell’equipaggio ; in caso di equipaggio leggero che trova difficoltà a tenere basso lo scafo sopravento, è consigliabile aprire un po’ il punto del carrello. La barca terrà un angolo di bolina più largo, ma aumenterà la velocità e l’efficienza.

Ovviamente anche per un equipaggio pesante in condizioni di vento molto forte, è consigliabile aprire un po’ il punto del carrello.
In condizioni di vento leggero, la randa è cazzata dal timoniere, ma quando il vento aumenta, è più redditizio che la scotta sia passata al prodiere che si trova in una posizione per cui ha una leva migliore e quindi più potenza per cazzarla.
In caso di onda abbastanza alta, occorre cercare di rendere le vele un po’ più grasse, in modo che siano più potenti nei momenti che si deve riprendere velocità; questo è proporzionale al peso dell’equipaggio(più pesante, più grasse le vele).


La randa di poppa

il Cunningham deve essere libero, ovviamente la randa non deve presentare evidenti pieghe vicino all’albero, ed il bomino nella posizione più esterna.
Il carrello nella posizione più esterna e cazzare la randa tenendo sempre sott’occhio i filetti.


La randa di lasco

solitamente il lato di lasco è molto corto e poco influente sull’esito della regata, tuttavia le regolazioni sono generalmente una sorta di via di mezzo fra le regolazioni di bolina e poppa.
Il consiglio è sempre il solito : controllare bene i filetti !
Le stecche della randa non devono essere tese moltissimo ed è consigliabile allentarle ogni volta che si mette a riposo la vela.

Per le partenze e la tattica, il consiglio, oltre di partecipare a molte regate, è quello di informarsi, leggere libri e manuali, chi più si impegna aumenta il suo bagaglio di conoscenze .

Siccome in barca si è in due, un bravo timoniere non vince se non ha anche un bravo prodiere e soprattutto è indispensabile un grande affiatamento.

Buon vento a tutti
da Agostino Montalti e Luca Ferroni


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